A-Team (agosto 2013)

Almeno per i miei coetanei che vedevano le tante ingiustizie quotidiane in danno specie di Broker assicurativi, c'era nei sogni, la possibilità di rivolgersi all'A-Team nota serie televisiva degli anni 80.
Pensate che bello sarebbe che, invece che promossi a più alti incarichi, certi dirigenti degli assicuratori fossero smascherati e messi in fuga dall'A-Team. Pensate alla soddisfazione per noi mortali vedere finalmente riconosciuti i nostri diritti di lavoratori, perennemente ignorati da ISVAP prima e da IVASS poi (come per esempio la questione dell'Home Insurance o la rappresentanza degli iscritti RUI lasciata ad una sterile minoranza di associati delle autoproclamatesi “associazioni maggiormente rappresentative”).
Pensate ad un intervento dell'A-Team contro le compagnie telefoniche che affamano al 4% i poveri intermediari assicurativi.
Pensate anche come interverrebbe il colonnello Smith (detto Hannibal) nei confronti dei sempre più numerosi legali che citano in Tribunale gli intermediari assicurativi invece che le Imprese di Assicurazioni.
Pensate  che fine farebbero i tanti ciarlatani che si fingono nostri colleghi ed invece sanno vendere solo aria fritta ma rigorosamente al 30% in meno. L'A-Team li spierebbe e manderebbe in onda i loro dietro le quinte che più o meno verterebbero solo su come evitare di pagare le tasse o appropriarsi dei premi e non pagare i sinistri.
E pensate come sarebbe inutile l'A-Team se in Italia tutti fossero costretti a pagare le tasse (che non sono elevate come qualche sciocco scrive, ma sono ingiuste perché pagate solo dai poveri) e  le multinazionali (fra le quali spiccano Banche ed Imprese di Assicurazioni) non fossero più legittimate  al sistema dell'elusione fiscale. Pensate al Colonnello Smith come fumerebbe il sigaro nervosamente quando dovesse scoprire che in Europa le multinazionali possono scegliere dove pagare le tasse (e guarda caso scelgono sempre dove costa meno) mentre se lo fa un cittadino  allora scattano i controlli e l'accusa di evasione (vedi un corridore motociclista italiano che legittimamente aveva scelto il Regno Unito come luogo per la propria tassazione, ma è stato invece costretto a cambiare strada per non pagare anche una salata multa).
La continua perdita all'ambizione alla Giustizia, i continui soprusi di quelle che dovrebbero essere le Forze dell'Ordine ed invece a volte si rivelano i nemici dei cittadini per bene, la frustrazione e l'invidia di chi ha poco (e merita persino di meno) e quindi gode solo nel sottrarre i beni a chi ha di più, meritano l'intervento dell'A-Team.
L'A-Team probabilmente avrebbe un trattamento drastico con gli esattori delle tasse che, per esempio, a Monza non esitano a strapazzare povere vecchiette debitrici di piccoli spiccioli e si perdono per mesi pratiche importanti e magari rimborsi per gli imprenditori.
Uno scenario terribile quello che siamo costretti a vedere e senza neppure poter più contare sull'aiuto dell'A-Team.
L'imbecillità fatta regola di comportamento, pensate solo alle notizie di tragica cronaca come il grave incidente del bus in Campania dove, di fronte allo strazio per i tanti morti, le Autorità sono già partite nella ricerca di un responsabile. Certo perché in uno Stato come l'Italia dove non funziona nulla, se muoiono 38 persone ci deve essere un responsabile. Nessuno che pensi che si sia trattato di un incidente, fatale e tragico, ma che può capitare a chiunque in qualsiasi momento (scrivo con una sola mano questo pezzo, l'altra è impegnata in gesti scaramantici) e non ci debba sempre essere un responsabile.
Pensate per un attimo che in Italia gli autobus non usano, anzi spesso non hanno neppure, le cinture di sicurezza e poi quando capita un incidente i poliziotti, che questa volta per lo meno non parlano perché accusati di aver pestato qualcuno, dopo giorni e giorni e costosissime perizie ancora sono a caccia di un responsabile.
Correndo in auto in pista si impara che in una notte si rifà completamente un motore, quindi perché non è possibile in 24 ore sapere le cause dell'incidente ed in 48 archiviare la questione lasciando le povere vittime ad elaborare il dolore senza perdere tempo in stupidaggini come la ricerca di un responsabile per la morte in un fatale incidente ed il conseguente interminabile processo penale che li terrà occupati per generazioni.
Certo ci sono mille imbecilli, che quotidianamente percorrono le strade e magari tornano a casa sani ma causano ad altri danni o lutti fregandosene, tuttavia io sono davvero stanco di vedere che dopo ogni disgrazia si cerchi sempre di trovare un responsabile anche dove è inutile cercarlo e si apra sempre un procedimento penale interminabile.
Siamo fatti così attendiamo 10 anni per una causa per un banale sfratto o per recuperare un credito  e poi in pochi mesi, se si tratta di condannare 3 vecchietti maiali che frequentano brutte prostitute, allora il popolo italiano può aspettare ed il processo delle prostitute viaggia invece velocissimo.
Triste davvero, mancanza totale di qualsiasi ambizione alla Giustizia (trovatemi un solo Italiano onesto che, non sotto minaccia o violenza, affermi di essere soddisfatto del Servizio Giustizia Italiano: non ne troverete neppure uno). Eppure gli avvocati pontificano, in Parlamento legiferano e credono di essere depositari di verità a noi ignote portandoci sempre di più verso la catastrofe.
Lo Stato mette le mani nelle tasche delle persone non tassando solamente il reddito, ma anche i patrimoni, gli sport e i divertimenti. E non è vero che se tutti pagassero le tasse queste sarebbero più basse, pensate al criminale che chiede il pizzo ad un ristoratore, non penserete mica che se egli taglieggiasse più ristoranti abbasserebbe le tariffe. No di certo: sarebbe solo più ladro.
Lo Stato che impone tasse e regole e non serve ai cittadini giustizia o ordine rischia di essere visto dai più alla stregua di un fardello troppo pesante ed inutile che di aiuto per i cittadini.
Ma nessuno che stia minimamente reagendo. I soliti idioti (non i simpaticissimi e bravi comici) corrono eccitati per l'obbligo assicurativo  che sperano gli porti nuovi clienti per i loro cover dai testi incomprensibili, legalmente invalidi, ma venduti con la promessa di un grosso risparmio. Certo il risparmio è evidente basta leggere i testi dei contratti per capire che il risparmio si realizzerà sui sinistri che verranno respinti ai poveri allocchi che ci cascheranno.
E da ciò come ci protegge lo Stato? Nulla assolutamente nulla, se mai questi poco corretti colleghi verranno portati in aule di Giustizia Italiane ci vorranno decadi per una decisione ed intanto le conseguenze delle loro impunite malefatte si rifletteranno su tutti gli Italiani ed i veri colpevoli non pagheranno mai. Quindi cerchiamo inutilmente il responsabile di un tragico incidente e non rendiamo innocuo un truffatore bloccandolo in tre settimane, ma lasciamoli liberi di agire per anni, decenni, per poi intervenire quando non c'è più nulla da salvare. 
Secondo un giornalista recentemente 5 Magistrati hanno deciso la sorte di un politico votato da 10 milioni di elettori e fatevi quindi l'idea che almeno 10 milioni di persone si berranno qualsiasi baggianata gli verrà raccontata da un bravo venditore di aria fritta o di polizze all'aria fritta.
Grande tristezza non tanto per il numero di persone disposte a farsi fregare, ma per l'assenza totale di un mercato liberale dove la concorrenza sia leale e le persone libere di esprimere le proprie opinioni senza rischiare di finire in carcere con una scusa qualsiasi.
Intanto che i nobel per la pace pianificano bombardamenti di stati sovrani, che direttori finanziari di compagnie commettono suicidio (o comunque vengono trovati morti) ed incompetenti continuano a gestire società che non gli appartengono procurando un danno ingente agli effettivi azionisti che la Magistratura sta per accertare, viene solo da chiedersi quando finalmente il Paese tornerà in mano agli Italiani. Intanto che aspettiamo le olimpiadi del 2024 mi viene in mente come Atene, prima della gravissima crisi, avesse appunto organizzato le olimpiadi e mi auguro che il nostro Primo Ministro  pensi finalmente a ridurre le ingiustizie sociali e le spese pubbliche prima di candidare l'Italia ad ospitare le olimpiadi.
Infine degno di nota l'ennesimo tentativo dei soliti noti di fare i furbi. Nelle more della pubblicazione del Decreto del Ministero della Giustizia, il Consiglio Nazionale Forense ha affidato l'incarico di brokeraggio assicurativo ad una società di intermediazione assicurativa. Fioccheranno i ricorsi perché, come al solito, viene fatta confusione fra il Consiglio Nazionale Forense e gli Avvocati e si crede, sbagliando, che avere il mandato dal CNF significhi avere il mandato da tutti gli Avvocati Italiani ed aver abbassato le provvigioni (fatto questo senza giustificazione alcuna ed in danno dell'intera Categoria) procurerà all'intermediario del CNF da un lato la rinuncia ad una provvigione piena (per motivi ignoti visto che si tratta di una impresa) e dall'altra l'obbligo di dover pagare la provvigione piena o comunque di mercato all'intermediario cui l'avvocato avrà dato incarico. Cari signori non sarebbe meglio smetterla con questi “giochini” infantili e comportarvi in modo corretto e rispettoso del Mercato e soprattutto dei tanti Colleghi che pensate di scavalcare così facilmente?
Il Consiglio Nazionale Forense si cimenti pure nella vendita di polizze ma sarebbe forse meglio si dedicassero più risorse alla formazione degli Avvocati, alla liberalizzazione della professione (inaccessibile ai giovani che pure servono per pagare le pensioni d'oro agli avvocati pensionati) e alla tutela della qualità degli iscritti magari approvando, anche loro, una norma che estrometta dall'Albo i Professionisti condannati in via definitiva in sede penale o fiscale. 
Nel frattempo i Colleghi intermediari assicurativi che hanno buon senso ed idee valide non perdano tempo e si riuniscano in associazioni serie (non quelle che vendono polizze ed organizzano cenoni che devono essere abbandonate al loro triste destino) ma serie associazioni fatte da persone serie che lavorano gratis per la Categoria e che hanno bisogno di idee e di supporto morale, ma non materiale, per far cambiare il concetto che in Italia il disonesto sia un furbo e l'onesto uno sciocco. Non è così e le tante persone serie che ho incontrato fanno sempre più paura ai disonesti che, se anche non verranno sistemati subito dalla Giustizia, verranno espulsi dal sistema come in ogni organismo sano avviene quotidianamente.  
Alessandro Nosenzo

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