Due Pesi e Due Misure (gennaio 2014)

Mi ricordo che, caduto il muro Berlino, ho voluto visitare una città dell'ex Unione Sovietica ora Russia. Ho preso il mio bravo aeroplanino (di linea per carità che l'Agenzia delle Entrate non pensi fosse privato), e sono volato in mezzo alla neve. Li ho imparato a capire cosa significasse il termine due pesi e due misure. In coda per i musei (si fa per dire musei) c'erano due corsie: turisti e russi. Pensavo ad una forma di cortesia verso i turisti ma un giorno mi sono infilato nella coda per russi ed ho scoperto che in realtà i turisti pagavano un biglietto circa venti volte più alto.

Lo stesso se andate in Australia: quando dopo interminabili ore di volo sbarcate al controllo passaporti noterete una coda per passaporti australiani ed inglesi (pulita breve ed ordinata) ed una interminabile per il resto del Mondo (l'Italia fa parte del resto del Mondo per gli australiani).

Queste idiozie sono fastidiose per chi nasce (e muore) con spirito liberale tanto da notarle con facilità.

Infatti, se un gruppo televisivo privato che fa capo al noto politico, compra i diritti televisivi da un birbaccione che sembra aver evaso le tasse negli USA, ed in altri Paesi, non solo finisce sotto processo ma viene pure condannato al massimo della pena, tuttavia se la tv pubblica italiana (ah si mi raccomando paghiamo il canone entro il 31.1.2014 che devono dare alcuni milioni di euro al barbuto presentatore di Sanremo scelto per evidenti meriti artistici e non per motivi politici) compra dallo stesso birbaccione (che sappiatelo aveva l'esclusiva di alcune case di produzione quindi non c'era alternativa) non solo nessuno viene processato nella TV pubblica, anzi, dobbiamo assistere al pistolotto della conduttrice che sostiene, senza contraddittorio, che la sua bella trasmissione Report costa “solo” 180mila euro a puntata e la RAI ne introita 190mila di pubblicità, ma la simpatica conduttrice abile a rivoltare la frittata quando si tratta di accusare la vittima designata di turno, dimentica, forse volutamente, che pochi anni prima dichiarava ai giornali che la RAI aveva ingentissime spese legali per le querele che puntualmente riceveva ogni puntata. Questi costi la conduttrice non li considera nella valutazione del disastro economico che il suo prodotto rappresenta per l'editore. Due pesi e due misure per avere sempre ragione anche quando si ha, palesemente, torto ma il potere di parlare senza contraddittorio.

Se una compagnia di assicurazioni, vicina al partito al Governo al momento si trova, secondo alcuni giornali, in difficoltà economica, allora ecco che interviene il Governo ed il partito di cui fa parte l'ottimo Bersani, ricordato per il gran bene fatto al settore assicurativo dai suoi decreti che hanno cambiato le regole in due giorni lasciando le rivalse per le polizze pluriennali in capo agli agenti che si sono visti trasformare in annuali i portafogli pluriennali pagati a caro prezzo (si ma certo quando ci hanno provato con i tassisti le proteste hanno impedito che i tassisti perdessero il valore delle licenze pagate a caro prezzo nel mercato secondario, mentre gli agenti possono restare fregati tanto nessuno protesta) rimettendoci cifre molto rilevanti.

Due pesi e due misure quindi: sparare a zero senza preavviso agli agenti con il decreto Bersani, ed ora con il Decreto Destinazione Italia si spara a zero sugli intermediari assicurativi.

Intermediari assicurativi che, sempre per lo stesso motivo dei due pesi e due misure, sono parificati alle Banche ed Assicurazioni per pagare l'acconto di imposte maggiorato, ma se si azzardano a mettere una sede fuori dall'Italia, come hanno tutte le Banche ed Assicurazioni che operano in Italia, vengono invece processati per evasione fiscale.

Del resto lo stesso è capitato ad un noto cantante che, residente a Londra, ora deve pagare la differenza di imposte fra quanto dovuto nel Regno Unito e quanto dovuto alla sua amata Patria che si ricorda sempre dei suoi cittadini per incassare le tasse, salvo dimenticarsi di loro se finiscono in galera in qualche Paese dove il Servizio Giustizia è peggiore, se possibile, di quello Italiano. Ma se è una società che sposta la residenza all'estero, nessuno ha qualcosa da dire: bel sistema di forza contro i deboli e debolezza contro i forti.

Se andate in vacanza in Spagna. sappiate che li la carcerazione preventiva è di 24 mesi, quindi visto che qui, giustamente, combattiamo e consideriamo crimine contro l'umanità la carcerazione preventiva di 6 o 12 mesi (che tuttavia permane ed a nessuno del Governo sembra importarne affatto), in Spagna non dovremmo andarci neppure per le vacanze perchè il rischio è finire in galera, magari per un incidente stradale e non ricevere uno straccio di incriminazione prima di 24 mesi. L'India, ovvio, è anche peggio: ci sono stato nel 1996 ed ho capito che in quel Paese non c'è neppure la minima ambizione per la giustizia e la finta politica socialista è sormontata da una massa di usi e regole arcaiche basate su ignoranti superstizioni e la venerazione del denaro con la relativa suddivisione in medievali caste.

Ma avanti così due pesi e due misure, il Vaticano promette giustizia e poi nega i dati sulla pedofilia alle Nazioni Unite, promette di pagare l'IMU e poi presenta (e guarda caso vince) ricorso al Consiglio di Stato e quindi non paga nulla.

Tutti gay col sedere degli altri, dice un comico. Si predica bene e si razzola male.

Ed ora i democratici che usano la ghigliottina che neppure il tanto temuto centro destra aveva mai utilizzato e gli ex PM che, abituati evidentemente agli interrogatori stile film americano, fanno saltare le lenti a contatto a donne che con fatica sono riuscite finalmente ad avere un posto in Parlamento per poi doversi parare i colpi in testa che accidentalmente, è evidente, partono dal deputato abituato a mettere le manette a carcerati innocenti sbattuti in galera per carcerazione preventiva. Le donne non si colpiscono neppure con un fiore e, se capita un incidente si soccorre e si chiede scusa non si dichiara: deciderà la Magistratura.

Si la Magistratura che deve occuparsi di tutto, magari non avrà tempo di cercare l'auto rubata o chi ha violentato una ragazza, ma di sicuro si scatenerà contro chi ha detto una parola sbagliata.

Ecco infatti l'indagine per vilipendio del Capo dello Stato (su esposto, si sappia di un parlamentare del PD) per il deputato che, cercando di esprimere la propria opinione (fra mille difficoltà e disturbi) è caduto nella trappola di aver usato una parola sbagliata. Si una parola in Parlamento questi sono i “reati” di cui si occupa la Magistratura.

Allora visto che delle idee ed opinioni non interessa nulla conta solo valutare le singole parole, allora perchè i prodi magistrati italiani non provvedono ad indagare per Vilipendio della Lingua Italiana i parlamentari che hanno scritto il decreto-legge 145/2013, o almeno questa parte che è un esempio, più o meno come sentiamo nella TV di Stato, della totale assenza di rispetto per il congiuntivo: dall'art. 8 decreto-legge 145/2013: “Le imprese di assicurazione sono tenute a proporre clausole contrattuali, facoltative per l'assicurato, che prevedono prestazioni di servizi medico-sanitari...”, ed ancora, da star male “Nel caso in cui l'assicurato acconsente all'inserimento di tali clausole...” e avanti così impuniti nell'uccidere la nostra lingua.

Ora processiamo il parlamentare che ha detto una parola sbagliata e freghiamocene dell'opinione che voleva esprimere ma concentriamoci sulla forma. Così se dentro una bella scatola con scritto lasagne ci mettiamo una “busa”(sterco di bovino), nessuno avrà nulla da dire anche se dovesse mangiarla.

Non sono tanto preoccupato delle bizzarre norme decretate nottetempo dal Governo di turno per salvare una compagnia di assicurazioni (che se non ci saranno due pesi e due misure saranno poi cassate dalla Corte Costituzionale, se non emendati prima ancora) o degli impossibili obblighi di formazione imposti agli intermediari di assicurazione nella più totale assenza di obblighi di formazione per le imprese di assicurazioni e loro dipendenti, quello che mi preoccupa davvero è il fatto che mentre succedono simili gravi fatti la gente ed i media (non liberi) ci parlano solo di cose senza senso e neppure usando la lingua italiana in modo appropriato come se le teorie fantasiose di alcuni scrittori, circa il fatto che si tratti di alieni, abbiano un qualche minimo fondamento.

In bocca al lupo. Alessandro Nosenzo